Parrocchia di Santa Lucia di Cava de' Tirreni
 

Parrocchia Santa Lucia V. e M.

Gruppo Liturgico

 

Tempo di Natale - Anno B
 5 /12 gennaio ‘03  

La Sapienza si è costruita la casa
 

Lettera del Parroco

 

·          I giorni della festa volgono alla fine. Sarà ancora festa nel cuore per lungo tempo. Una nascita non la si dimentica facilmente. Da duemila anni questa nascita fa parlare di sé. Crea attorno a sé attesa e speranza. Un cammino pieno di difficoltà, ma anche ricco di gioia. Gesù l’abbiamo atteso. L’abbiamo incontrato alla grotta con Maria, sua madre, e Giuseppe. C’erano anche altri amici. L’abbiamo incontrato sulla nostra strada, opportuno ed importuno. Lui c’era. Stava a noi riconoscerlo e accoglierlo. Fargli spazio nel cuore. Prenderlo in casa.

·          Ora la liturgia ci parla di due incontri. Straordinari. Come è stata straordinaria la visita dei pastori alla greppia di Betlemme. I Magi, personaggi mitici, arrivano con il loro carico di speranza e doni di sapore profetico. Adorano, contemplano e ci lasciano con il mistero nel cuore. Loro, noi. Chi? Noi come loro. In adorazione. Non più servi, ma amici di colui che donerà la sua vita per la nostra salvezza. Il Giordano, Giovanni il battezzatore… L’altro incontro. Dell’acqua sul capo. E Gesù esce bagnato ma stranamente, per una volta, è l’acqua ad essere purificata, cambiata: è acqua di salvezza fino all’eternità. Mistero nel mistero: la discesa dello Spirito Santo, la parola del Padre. La Trinità è presente lì al Giordano. È l’inizio della missione. L’invio. Per noi.

·          Si chiude una stagione. E nello stesso tempo continua in un’altra realtà di tutti i giorni. Non uno stacco, ma una continuità. È il tempo di radicare nel profondo l’esperienza del cuore. Viverla. Sarà il tempo della Chiesa, là dove il quotidiano si arricchisce del mistero di Dio…

·          Viviamo intensamente questi giorni. Se fosse necessario nel poco spazio che abbiamo diamo accoglienza a Cristo nel nostro con la conversione e un cammino spedito nell’amore. Viviamo con Cristo il nostro Battesimo. Auguri.

 

 Introduzione

Ancora avvolti dall’atmosfera del Natale, colmi di gioia e di stupore, oggi sentiremo nuovamente risuonare l’annuncio dell’incarnazione del Verbo. Dio preannuncia la venuta del Figlio come Sapienza eterna e creatrice. È inviato sulla terra fatto carne, cioè uomo, per la nostra salvezza. In lui noi diventiamo e siamo figli adottivi, partecipi di quella comunione eterna che sussiste nel seno del Padre tra lui, il Verbo a lui costantemente rivolto, e lo Spirito Santo. Accogliamo le parole di Giovanni e lasciamo che scendano più profondamente nel nostro cuore ed illuminino il mistero.
 

Atto penitenziale

Noi, comunità riunita nel nome del Signore, siamo scelti e chiamati per conoscerlo sempre più in una vita senza macchia e ricca di carità. Questo è il nostro desiderio, ma ben sappiamo quanto per la nostra fragilità ed il nostro peccato abbiamo bisogno di continuo e rinnovato perdono. Riconosciamolo con umiltà ed apriamoci alla misericordia di Dio apparsa tra noi in Gesù.

- Signore Gesù, Verbo eterno del Padre, per mezzo del quale ogni cosa ha preso vita e sussiste, abbi pietà di noi.

- Cristo Gesù, che sei venuto nel mondo pieno di grazia e di verità, abbi pietà di noi.

- Signore Gesù, Verbo fatto carne, che ci doni la possibilità di diventare figli di Dio e fratelli tuoi, abbi pietà di noi.

 

Presentazione della parola di Dio

Prima lettura: Sir 24,1-4.8-12

Il Nuovo Testamento ci fa rileggere la pagina del Siracide in luce cristiana: la Sapienza è il Cristo, Parola di Dio, che rivela a noi il Padre e la sua volontà divina. Egli ha piantato la sua tenda in mezzo a noi con la sua incarnazione.
 

Dal Salmo: 147

Il Salmo, in alcuni suoi versetti, guida la nostra risposta a Dio. Tutti siamo invitati a glorificarlo per i benefici a noi concessi nel Cristo. Con le parole del ritornello affermiamo e ripetiamo la nostra fede nell’incarnazione del suo Verbo.
 

Seconda lettura: Ef 1,3-6.15-18

Paolo rende grazie a Dio Padre per l’opera da lui compiuta rendendo tutti noi, mediante Cristo Figlio suo e Signore nostro, suoi figli adottivi. Rendiamoci consapevoli di tale dono e impegniamoci a renderlo concreto nella realtà della nostra vita.
 

Vangelo: Gv 1,1-18

Ascoltiamo il prologo del Vangelo di Giovanni. Gesù è il Verbo, Parola eterna di Dio, che si incarna nella storia e svela a noi pienamente e definitivamente il volto di Dio. Dio è un Padre che ama

Spunti per la Riflessione

- In questa seconda domenica di Natale la liturgia ci invita a penetrare maggiormente nel mistero dell’Incarnazione. E lo facciamo non solo contemplando nuovamente la figura del Verbo, ma lasciandoci guidare dalle parole della preghiera colletta alternativa che si conclude così: «Illuminaci con il tuo Spirito, perché accogliendo il mistero del tuo amore, pregustiamo la gioia che ci attende, come figli ed eredi del regno». La Chiesa ci indica un percorso ben chiaro in vista di quell’eternità di Dio che ci verrà data di vivere, e di cui già possiamo intravedere qualcosa dalla pagina di Vangelo a noi oggi proposta.

- Come creature vediamo l’enorme distanza che ci separa da Dio. E la osserviamo partendo dalla contemplazione del mistero di Dio stesso. Il Signore venendo a noi, assumendo la nostra umanità, l’ha pervasa del suo Spirito. Allo Spirito la Chiesa ci invita ad elevare la nostra preghiera. È lo Spirito, che innesca nell’umanità il meccanismo del «ritorno a Dio». Come lo Spirito ha permesso la discesa di Dio sulla terra nell’Incarnazione, così lo Spirito rende possibile il ritorno dell’umanità a lui.

- Come comunità e come singoli, contemplando il mistero dell’Incarnazione, dobbiamo metterci in situazione di lasciarci interpellare e verificare se la nostra vita concreta e quotidiana si lasci raggiungere e trasformare. In Gesù Dio si fa prossimo al mondo: non c’è nessuna realtà umana che ora sia distante, che non venga toccata da lui. L’umanità è diventata la casa, la dimora del Verbo di Dio e attraverso Gesù Dio per l’uomo non ha più segreti, arrivando perfino a mostrargli il suo volto tenuto nascosto al popolo dell’antica alleanza. La Parola di Dio ci invita a guardare a Gesù Cristo: la sua parola, i suoi gesti, la sua persona sono svelamento del Dio invisibile. Sono il mistero che si fa accessibile alla nostra umanità. Se è grande il mistero di Dio, è altrettanto grande il mistero della libertà dell’uomo nei confronti di lui. Un mistero di libertà che si può rivelare un dramma: il dramma della mancata accoglienza. Accoglienza e rifiuto interagiscono nel vangelo, in un complesso gioco di sì e di no. Esso riguarda non tanto le nostre parole ma i nostri atteggiamenti, le concrete scelte della nostra vita e quella scelta profonda che sta alla radice di ogni altra nostra decisione e della quale ogni altra decisione ne è concreta conseguenza.

- Oggi Dio, attraverso il Verbo che viene nel mondo, chiede a noi di ridare voce alla nostra scelta per Cristo, perché solo questa permetterà al Verbo di piantare la sua tenda, di mettere radici nel profondo di noi stessi. Se siamo di Cristo, innestati in lui, ogni giorno possiamo rinascere in modo inesauribile per opera dello Spirito. E convertire il nostro cuore secondo la volontà del Signore su di noi ed essere in grado di amare dello stesso amore che da Dio riceviamo. L’uomo è creatura. Con le sue sole forze non riuscirebbe mai a comprendere la grande dignità della propria persona se non ritrova la sua identità, che è fondata nell’amore trinitario. Essa si costruisce nella vivente imitazione di Cristo. Dunque un cammino di accoglienza, di riconoscimento del dono grande fatto a noi da Dio nel suo Verbo, che si trasforma in un cammino di consapevolezza e di risposta libera all’amore ricevuto perché in noi si faccia amore ri-donato.

Vivere l’Eucarestia

- Viviamo ringraziando Gesù di aver posto la sua dimora tra di noi (1ª lettura e vangelo). - Riscopriamo la presenza di Gesù: egli vuole fissare la sua tenda nella nostra casa (1ª lettura e vangelo). - Accogliendolo diventiamo figli di Dio (2ª lettura e vangelo), parte di un popolo glorioso (1ª lettura).


AVVISI 

Lunedì 06 gennaio 2003 - Epifania del Signore

- Celebrazione Eucaristica ore 9.30 - 11.00 - 19.00

- Alla fine della celebrazione delle ore 9.30 verranno distribuite le calze con le caramelle a tutti i bambini presenti.

- Le Corali Parrocchiali, partecipano alla rassegna promossa dal Coro della Parrocchia di Olevano sul Tusciano.

 

Martedì 07 gennaio 2003

- Celebrazione Eucaristica ore 18.00.

- Consiglio Pastorale ore 20.00.

 

Mercoledì  08 gennaio 2003

- Celebrazioni Eucaristiche ore 18.00.

 

Giovedì 09 gennaio 2003

- Celebrazione del Vespro ore 18.00.

 

Venerdì 10 gennaio 2003

- Celebrazione Eucaristica ore 18.00.

- Pulizia della Chiesa da parte del gruppo Liturgico.

 

Sabato 11 gennaio 2003

- Celebrazione Eucaristica ore 18.00.

 

Domenica 12 gennaio 2003 Battesimo del Signore

- Celebrazione Eucaristiche ore 9.30, 11.00, 19.00.

- Alla celebrazione Eucaristica delle ore 11.00 sono invitati tutti i genitori con i bambini  battezzati nel 2002, questi verranno portati all’altare per ricevere la benedizione del Signore.

 

 
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