Parrocchia di Santa Lucia di Cava de' Tirreni
 

Arcidiocesi di Amalfi – Cava de’ Tirreni

Parrocchia Santa Lucia V. e M.

P.za Felice Baldi, 18 Santa Lucia di Cava de’ Tirreni 84010 (Sa) Tel. Fax. 089/461416 

 

E- mail santalucia@xcom.it 

sito Internet www.santaluciadicava.it

 Il Cammino d’Avvento

                         nella nostra Comunità

         Il santo Padre, nella Novo millennio ineunte, 30. ha chiesto con chiarezza e forza, all’intera Chiesa di sviluppare tutto il suo cammino pastorale nella prospettiva della santità: “In primo luogo non esito a dire che la prospettiva in cui deve porsi tutto il cammino spirituale è quella della santità” . Legato al tema della santità, il Papa ci ricorda che c’è la preghiera. Essa è condizione, contenuto, segno e frutto.

         La scelta del tema della preghiera risulta propizio, per la nostra Comunità, una preghiera intesa non come un momento che affianca la vita cristiana, ma come dimensione che la costituisce, aprendola alla testimonianza e all’evangelizzazione

 

I - L’arte della preghiera

  Scrive Giovanni Paolo II: “Per questa pedagogia della santità c’è bisogno di un cristianesimo che si distingua innanzitutto nell'arte della preghiera” (Novo millennio ineunte, 32). E subito aggiunge: “Ma sappiamo bene che anche la preghiera non va data per scontata. È necessario imparare a pregare, quasi apprendendo sempre nuovamente quest’arte dalle labbra stesse del Maestro divino, come i primi discepoli: “Signore, insegnaci a pregare!” (Lc 11,1)”.

  Sì, occorre continuare a imparare a pregare; quella della preghiera è una vera e propria “arte”, che va acquisita giorno dopo giorno e senza mai fermarsi. In tal senso, si deve dare vita a una scuola permanente di preghiera!

  Parliamo, evidentemente, non di una preghiera generica, ma della preghiera “cristiana”, che tale è per il suo essenziale riferimento a Gesù Cristo. Si tratta, in particolare, di un triplice riferimento.

  Della preghiera Gesù è il maestro: solo lui è il vero maestro! Da lui dunque dobbiamo imparare a pregare; a lui – come hanno fatto i discepoli di cui ci parla l’evangelista Luca – occorre chiedere continuamente di “insegnarci a pregare”.

  Ma un’attenta lettura del brano evangelico ci mostra che Gesù non è solo “maestro” di preghiera; egli è, ancor prima, “testimone” di preghiera. Il testo evangelico annota, infatti, che “un giorno Gesù si trovava in un luogo a pregare e quando ebbe finito uno dei discepoli gli disse: “Signore, insegnaci a pregare, come anche Giovanni ha insegnato ai suoi discepoli”” (Luca 11,1).

  I discepoli, quindi, hanno visto Gesù che pregava, lo hanno contemplato come “orante”; sono rimasti colpiti e conquistati dal suo esempio; solo dopo, sollecitati da questa testimonianza viva e affascinante, gli hanno rivolto la loro richiesta.

  Si tratta, allora, imparando da Gesù e prendendo esempio e forza da lui, di essere anche noi testimoni di preghiera, prima ancora che maestri: noi sacerdoti dobbiamo pregare di più con i fedeli delle nostre comunità, sia perché come loro e con loro siamo discepoli, sia perché ci è chiesto dal nostro ministero di essere per loro “uomini di preghiera”, esperti nella preghiera, modelli e testimoni di preghiera.

II - Preghiera e liturgia

  Chiediamoci in tutta franchezza: qual è la situazione abituale per noi?

Sì, celebriamo l’Eucaristia e la Liturgia delle Ore. Le celebriamo con fede, con devozione, con cura e forse anche con gioia spirituale e talvolta persino con entusiasmo. Ma quanto il loro più profondo contenuto e significato (ossia il Mistero ricordato e celebrato) e quanto la loro espressione nelle parole e nei segni (come sono i testi biblici, patristici, di vita spirituale e pastorale della Chiesa e i diversi riti che compiamo) entrano e incidono di fatto nella nostra vita spirituale e costituiscono realmente l’anima, il tracciato, la spinta e la forza della nostra azione pastorale? Non corriamo il facile rischio di dar vita a due cammini paralleli¸ che, se non si scontrano tra loro, certo non si incontrano? Infatti, da un lato c’è la liturgia, e dall’altro il nostro impegno spirituale e pastorale: da un lato c’è la liturgia con tutta la sua singolare “ricchezza”, e dall’altro la nostra vita interiore e il nostro servizio nella Chiesa che spesso troppo scarsamente fruiscono di tale ricchezza!

  Dobbiamo allora con pazienza e coraggio educarci a collegare intimamente la liturgia che celebriamo con la vita e la missione che svolgiamo, così da passare dal legame oggettivamente dato a quello soggettivamente percepito, amato, vissuto e testimoniato!

  Concludiamo: ritorniamo in modo più convinto e deciso alla Liturgia: ai suoi riti e alle sue letture, ai suoi ricchi insegnamenti e alle sue precise proposte di vita. Non c’è strada più sicura ed efficace per ritrovare – e ne abbiamo grande bisogno! – sorgenti sempre fresche e vivificanti, in cui immergerci con rinnovata gioia.

  È secondo questo orizzonte che passiamo ora a considerare il tempo di Avvento e di Natale.

III - Gesti e iniziative da continuare e da “reinterpretare”

  In questo orizzonte spirituale, voglio proporre alla Comunità Parrocchiale alcuni gesti, che sottolineano l’attesa del Natale e il senso missionario  che deve caratterizzare ogni cristiano.

1. La visita natalizia alle famiglie

  Siamo abituati per Natale a far visita alle famiglie di amici, parenti, vicini e conoscenti per gli auguri. Siamo veramente di fronte ad un momento dall’evidente significato “missionario”: è un modo puntuale, semplice e incisivo per “andare in tutto il mondo e predicare il Vangelo a ogni creatura” (cfr. Marco 16,15). Il “mondo” sono le “case” delle famiglie e “ogni creatura” sono le singole persone che compongono le famiglie stesse. Riscopriamo in chiave cristiana queste visite. Con essa si va “incontro” alla gente, là dove essa vive, in questo primordiale “ambiente di vita” che è la famiglia. Si realizza un incontro e un dialogo più immediato, diretto e personalizzato con chi abita nella casa. Si offre ad ogni persona che lo desidera un ascolto, una vicinanza e una condivisione dei suoi problemi e delle sue speranze. Si comunica, con la semplicità di una parola delicata e con una testimonianza umile e convinta, la “lieta notizia” di Dio e del suo amore: sì, Dio non abbandona nessuno, nessuno lascia solo e in preda ad una disperazione senza uscita; ma si fa vicino, così vicino da diventare “uomo come noi” per condividere con noi i passi del cammino della vita con il dono della salvezza e quindi di una speranza incrollabile.

  Questo è il Natale cristiano: “E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi… Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto e grazia su grazia” (Giovanni 1,14.16). Come sarebbe bello se in ogni casa potesse risuonare questo annuncio gioioso: “Dio ti ama; Gesù è venuto a visitare il suo popolo e continua a venirgli incontro con la sua grazia e la sua presenza; Cristo è venuto e continuamente viene anche per te; per te il Signore Gesù è via, verità e vita!”. 

  In questa prospettiva potremmo vivere e dare significato alla visita alle famiglie.

2. La Novena di Natale

  Si tratta di una proposta tradizionale che dovrebbe essere utilmente rilanciata a livello sia familiare sia parrocchiale.

  Riproposta con intelligenza e con convinzione, la Novena si presenta come un momento privilegiato nel quale esprimere, mediante la preghiera d’invocazione, la speranza nell’attesa del Signore che viene. Ciò che risulta veramente decisivo è, in ogni caso, il saper infondere nelle modalità concrete e diversificate con cui la Novena viene proposta e celebrata la singolare ricchezza della liturgia della Chiesa.

  Riproponiamo, anche per quest’anno, la novena al mattino per i ragazzi della scuola elementare e media, alle ore 8.00. La celebrazione delle lodi mattutine alle ore 8.30 è un momento significativo la sera per gli adulti.

 

3. La tradizione del presepio

  Quella del presepio è una tradizione ancora molto diffusa tra di noi (ne è segno anche il “Concorso Presepi” promosso dalla Parrocchia, che quest’anno vogliamo rilanciare).

  Si tratta di continuare a vivere questa tradizione come un modo per mettere al centro dell’attenzione Gesù che viene a saziare la sete e la fame dell’umanità; per contemplare il mistero del Verbo di Dio che si fa uomo; per interpretare e dire per l’oggi, nella fedeltà al racconto evangelico, il messaggio perenne di questo stesso racconto; per annunciare e testimoniare Gesù agli uomini e alle donne di oggi.

  Sarebbe bello se nella realizzazione del presepio in ogni casa si sentissero coinvolti tutti i membri della famiglia. Ai genitori, in particolare, è chiesto di aiutare i figli, soprattutto quelli più piccoli, a cogliere in profondità il significato di ciò che si sta facendo, leggendo e rileggendo con loro il racconto della nascita di Gesù (cfr. Luca 2,1-20). I figli più grandi, adolescenti e giovani, potrebbero lodevolmente individuare alcuni modi a loro più congeniali per meditare sul mistero che viene plasticamente illustrato con il presepio, facendo diventare tutto questo un’occasione propizia per dialogare tra di loro e con i loro genitori su ciò che la venuta di Gesù ha da dire alla loro esistenza e alla storia del mondo e degli uomini di oggi, con tutte le problematiche che le attraversano.

4. Un gesto veramente forte di carità

  Un modo per “dare speranza” è quello di “farsi prossimo” a chi, nel bisogno, rischia di smarrire la speranza stessa. Tra questi ci sono le diverse categorie e persone di “poveri” e di “emarginati”.

  In questa linea si devono individuare gesti e iniziative che, per il santo Natale, dicano con maggiore immediatezza e forza l’amore preferenziale per i poveri, come distintivo evangelico dei cristiani: singoli, famiglie e comunità. E se il Natale è una “festa grande” – e lo è non solo per la solennità delle celebrazioni liturgiche, ma anche nella mentalità e nelle usanze di tanta parte della nostra gente e secondo una cultura ancora molto diffusa –, anche il gesto di carità deve essere in qualche modo “eccezionale”, deve riflettere cioè la grandezza dell’evento che viene ricordato e celebrato.

  È la logica stessa del Natale a suggerire e ad esigere gesti e iniziative di questo genere. Gesù, che nasce povero, viene rifiutato e non trova posto nell’albergo (cfr. Giovanni 1,11; Luca 2,7), accoglie anzitutto i poveri, ossia i pastori ai quali è stato rivolto l’annuncio gioioso della sua nascita (cfr. Luca 2, 10-12). Egli li accoglie donando loro la gioia di chi sa accorrere per vedere ciò che accade (cfr. Luca 2,15-16) e la missione di essere, nel loro ambiente di vita, annunciatori di ciò che hanno visto e udito: come scrive Luca, “E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro” (Luca 2,17).

  In questa ottica, il Natale, che celebra il dono più prezioso di Dio al mondo, cioè la consegna amorosa del suo Figlio unigenito per la nostra salvezza, ci sollecita a vivere e a valorizzare lo scambio dei doni tra gli uomini, assicurando uno spazio privilegiato e prioritario a quanti sono maggiormente nel bisogno e nella sofferenza.

  Anche costoro, anzi soprattutto costoro hanno “diritto” alla speranza!

  (adattamento dal messaggio del Card. Tettamanzi alla sua diocesi)

 

Il Cammino d’Avvento scandito dalla celebrazione domenicale

L’ALBERO DELLA SALVEZZA

  In parrocchia verrà collocato un alberello spoglio, senza foglie, soltanto con i rami, esso verrà addobbato settimanalmente dagli adulti e dai piccoli.

 

Obiettivo:  Aiutare la Comunità Parrocchiale a vivere il Natale, non come una normale festa annuale, ma come l’incontro con Gesù che, nascendo e venendo ad abitare tra noi, fa si che la nostra vita non sia spoglia, ma rigogliosa di preghiera, di ascolto, di amore e di fede, di condivisione.

 

PRIMA SETTIMANA dal 1/12/02 al 7/12/02: PREGARE INSIEME

  In questa prima settimana d’avvento, vogliamo sottolineare l’aspetto della preghiera, invitando tutti a sapersi ritagliare un momento di preghiera al mattino oppure alla sera. Verrà consegnato ad ogni fedele, presente alla celebrazione eucaristica domenicale, un cartoncino di colore verde sul quale scrivere una preghiera.

  Ognuno è invitato a fermarsi un momento in chiesa durante la settimana e attaccare il suo foglio all’albero. Il momento più significativo per pregare insieme e il giovedì durante l’adorazione comunitaria alle ore 20.00.

 

SECONDA SETTIMANA dal 8/12/02 al 14/12/02: ASCOLTARE INSIEME.

  In questa seconda settimana, sottolineando la centralità della parola di Dio, vogliamo aiutare i nostri fedeli a comprendere che la Parola è fonte di preghiera. Ad ogni fedele, verrà consegnato, durante la celebrazione domenicale, un cartoncino a forma di cerchio di colore rosso, su quale riportare una frase del Vangelo che parli della nascita di Gesù.

  Ognuno è invitato a fermarsi un momento in chiesa, durante la settimana e attaccare il suo foglio all’albero. Il momento più significativo per pregare insieme è il giovedì durante l’adorazione comunitaria alle ore 20.00.

 

TERZA DOMENICA dal 15/12/02 al 21/12/02: CREDERE INSIEME:

  In questa terza settimana, sottolineando la difficoltà che tante volte sperimentiamo nel credere, vogliamo aiutare i nostri fedeli a comprendere che la preghiera può sostenerci nei momenti di dubbio e sconforto.

  Ad ogni fedele, verrà consegnato, durante la celebrazione domenicale, un cartoncino a forma di stella di colore giallo, sul quale riportare una frase del Simbolo apostolico (Credo).

  Ognuno è invitato a fermarsi un momento in chiesa durante la settimana e attaccare il suo foglio all’albero. Il momento più significativo per pregare insieme e il giovedì durante l’adorazione comunitaria alle ore 20.00.

 

QUARTA SETTIMANA dal 22/12/02 al 24/12/02: AMARE INSIEME:

  In questa quarta settimana, sottolineando la necessità di amare, vogliamo aiutare i nostri fedeli a comprendere che la preghiera può sostenerci in questo arduo cammino di amare i nostri fratelli. Ad ogni fedele, verrà consegnato, durante la celebrazione domenicale, un cartoncino a forma di triangolo di colore azzurro, sul quale scrivere l’impegno concreto da vivere in settimana.

  Ognuno è invitato a fermarsi un momento in chiesa durante la settimana e attaccare il suo foglio all’albero. Il momento più significativo per pregare insieme e il giovedì durante l’adorazione comunitaria alle ore 20.00.

Calendario GENERALE  degli impegni comunitari

  Le date e gli orari degl’impegni appresso elencati, verranno comunicati tramite il foglio settimanale degli avvisi.

1          Prepariamoci alla festa dell’Immacolata dal 1/12/02 al 7 /12/02

2          Giornata di spiritualità per i gruppi parrocchiali

3          Festa di Santa Lucia 13/12/002 - scambio dei doni al termine della Celebrazione Eucaristica delle ore 19.00. Ogni fedele, porti un dono da scambiare, in segno di comunione con un altro, nel salone parrocchiale.

4          Festa di Sant’Agnello - Festa della vita, 14/12/02

5          Celebrazione del sacramento della Confermazione, domenica 15 /12/ 02, ore 18.00.

6          Prepariamoci alla festa del Natale, dal 16/12/02 21/12/02

7          Centri d’ascolto Mercoledì 18 e Venerdì 20 presso le famiglie; Lunedì 23 dicembre in chiesa con la celebrazione del sacramento della riconciliazione.

8          Varie feste natalizie organizzate dai vari gruppi parrocchiali.

 

 

 

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