Parrocchia Santa Lucia V. e
M.
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Gruppo Liturgico
28° Domenica del tempo Ordinario
Anno B
15—22 ottobre 2006
“Camminiamo insieme”
Piano pastorale triennale 2006-2009
Programmazione Pastorale Ottobre – Dicembre 2006
Breve Lettera
di presentazione
Il Titolo
del presente piano
“Camminiamo
insieme!” è il titolo
con il quale presentiamo il presente piano pastorale
diocesano.
L’espressione
sottolinea l’intento con il quale è stato compiuto lo sforzo
di dare alla diocesi un piano organico. Camminare insieme
vuol dire, anzitutto, far tesoro del cammino che questa
Chiesa ha fatto fino ad oggi, assieme a tutti i sacrifici di
tutti coloro che l’hanno arricchita e resa ciò che è oggi.
Vuol dire anche assumersi la responsabilità di leggere i
segni dei tempi e di decodificare la voce del Signore che
chiama a lavorare nella sua vigna in coerenza con i bisogni
dell’uomo di oggi. Camminare insieme vuol dire che non è più
sufficiente camminare in modo individuale e separato e che
bisogna unire le forze per dar più visibilità alla
multiforme grazia dello Spirito Santo. La pastorale
diocesana non è una serie di attività slegate fra loro ma un
servizio concreto della Chiesa finalizzato a dilatare il
Regno di Dio nei cuori e nella storia, trasformandoli
secondo il cuore di Dio. Perché sia tale occorre che essa
sia
organica,
nel senso che le sue varie espressioni nascano dall’unità e
la edifichino, e
dinamica,
perché a camminare non devono essere solo le singole anime,
impegnate individualmente a vivere nella Grazia di Dio, ma
l’intera Comunità, come soggetto cosciente e responsabile
della propria fede e responsabilità nella testimonianza di
vita cristiana.
Memoria del cammino fatto
Il presente piano pastorale
rappresenta il primo passo verso un cammino diocesano
globale e organico. Esso nasce come frutto della riflessione
di questi ultimi anni, in cui tutti, presbiteri, religiosi e
laici, hanno dato il loro contributo per guardare verso il
futuro.
In una
prima fase siamo
partiti da una raccolta delle insoddisfazioni che hanno come
oggetto la Chiesa oggi, sia da parte della gente in genere,
sia da parte degli stessi operatori pastorali.
In seguito
si è fatta un’analisi della realtà sia della società in cui
la Chiesa vive che della stessa Chiesa. Da questa analisi
abbiamo cominciato ad avere uno sguardo d’insieme su luci e
ombre della nostra realtà.
Come terzo
passo si è fatta una
retrospettiva storica che ha messo in luce le ragioni per
cui la nostra realtà si è andata configurando nella sua
forma attuale. Si è anche fatto un pronostico di come
potrebbe evolversi la realtà attuale se i problemi che ci
affliggono rimangono inalterati.
In una
seconda fase abbiamo
sognato la Chiesa così come la vorremmo noi, come la indica
idealmente lo stesso Magistero della Chiesa… In altre
parole, la Chiesa come la vorrebbe Gesù stesso. Abbiamo
elaborato un “modello ideale” per la nostra Chiesa e abbiamo
scelto di guardare a questo modello come a un punto di
riferimento per edificare la nostra Chiesa in futuro.
In una
terza fase abbiamo
riletto l’analisi, alla luce del modello ideale, e abbiamo
elaborato una diagnosi della realtà, ossia una lettura nella
fede della realtà in ciò che asseconda la volontà di Dio e
in ciò che la ostacola. Da qui è emersa la formulazione di
ciò che abbiamo chiamato “problema fondamentale”, ossia
l’individuazione del nucleo problematico che caratterizza la
fatica della Chiesa a realizzare in forma piena l’ideale di
comunione. Abbiamo evidenziato molti segni di grazia in atto
e molte luci, ma evidenziare il problema fondamentale ha
significato accettare la sfida di cambiare e di convertirci
sempre di più alla comunione.
Il presente piano
Così, dopo aver individuato i
criteri pastorali che devono caratterizzare l’azione della
diocesi nei vari campi, siamo arrivati alla fase attuale.
Siamo pronti, adesso a presentare il programma pastorale del
prossimo anno. Esso è una articolazione di un piano
triennale che abbiamo intitolato “Camminare insieme!”. Il
piano costituisce
l’impalcatura che definisce le attività per i prossimi tre
anni. Il programma pastorale organizza i vari gesti ed
iniziative del primo anno, descrivendone nel dettaglio come
eseguirli, livello per livello.
Il piano pastorale è uno
strumento utile a realizzare una pastorale di comunione,
perché guarda ai vari livelli della pastorale non come a
compartimenti stagno, ma a partire da una visione di
insieme. Il valore individuato per la meta generale
dell’anno è quello che detta il passo a tutta la pastorale
diocesana, in tutti i livelli. Ogni livello (giovani,
catechesi, liturgia, caritas, ecc.), pur svolgendo i propri
programmi interni secondo le consuetudini, si troveranno,
adesso, a riflettere su come le proprie attività
contribuiscono a creare una coscienza comune di appartenenza
ad una unica Chiesa in cammino.
META DEL
PIANO DIOCESANO TRIENNALE (2006-2008)
Entro giugno 2009, il popolo di Dio (battezzati e gente di
buona volontà) della Arcidiocesi di Amalfi - Cava de’
Tirreni, concludendo le celebrazioni deLl’ottavo centenario
di S. Andrea, è sensibilizzato al valore
“relazioni
di fiducia”
e lo esprime in momenti significativi e periodici; i diversi
campi dell’azione pastorale nei quali si opera
contribuiscono a tale sensibilizzazione; e l’Arcidiocesi è
dotata alla base di strutture di comunicazione,
partecipazione e consultazione.
(2006-2007)
Conoscersi, accogliersi, ascoltarsi, parlarsi, accettarsi,
rispettarsi, incontrarsi, riconciliarsi, comunicarsi,
visitarsi,
(2007-2008)
valorizzare l’altro, dargli fede, dargli posto, renderlo
partecipe, stimarlo, stimolarlo, fidarsi dell’altro,
mantenere la parola data, prendere l’iniziativa, essere
veritieri;
(2008-2009)
dialogare, animarsi, sostenersi, perdonarsi, aiutarsi, aver
misericordia, avere benevolenza, relazionarsi gratuitamente,
essere grati, affidarsi;
Anno
2006-2007
META
GENERALE DELL’ANNO (2006-2007)
Entro giugno 2007, il popolo di Dio (battezzati e gente di
buona volontà) della Arcidiocesi di Amalfi-Cava de’ Tirreni,
come espressione di un cammino diocesano organico e
unitario, è sensibilizzato, in via iniziale, al valore
“relazioni
di fiducia”
e lo esprime in momenti significativi e periodici; i diversi
campi dell’azione pastorale nei quali si opera
contribuiscono a tale sensibilizzazione; e l’Arcidiocesi
comincia a dotarsi alla base di strutture di comunicazione,
partecipazione e consultazione.
Spiegazione della meta
Relazioni
di fiducia:
questo valore, da
recuperare e sviluppare, secondo la diagnosi, lo si
esplicita nei seguenti
valori
da comunicare come messaggi:
(2006-2007)
Incontrarsi, parlarsi, ascoltarsi, accogliersi, accettarsi,
conoscersi, riconciliarsi, visitarsi, rispettarsi,
condividere. diversi campi dell’azione pastorale,
vale a dire quelli riferiti alla pastorale della famiglia,
della catechesi, dei giovani, della carità, alle
celebrazioni liturgiche, ecc.
struttura:
è il modo con cui sono “organizzati”,
ossia articolati gli elementi che costituiscono una realtà
(p. es. la struttura ossea, quella dell’atomo, quella
urbana…), e quindi anche un gruppo umano; possono essere
strutture informali o che fanno riferimento allo stile di
vita; o strutture formali che costituiscono una istituzione
o un suo modo di essere.
alla
base, cioè,
le singole persone
battezzate e le famiglie che costituiscono la base
dell’organizzazione ecclesiastica ed ecclesiale.
Strutture
di consultazione:
strutture che consentono di raccogliere la voce
(sentimenti, valutazioni, pareri…)
dei battezzati e della gente di buona volontà.
Motivazioni
Nel popolo e nella chiesa
predomina la chiusura difensiva nella piccola realtà del
paese o della frazione, con un marcato accento
campanilistico che nella cultura individualistica di oggi si
accentua e si traduce in una dispersione disgregatrice;
Le relazioni di fiducia hanno
il loro fondamento e il senso più profondo nella natura
sociale della persona umana e nella relazione di figliolanza
e di famiglia che Dio ha stabilito con l’essere umano, sia
mediante la comunicazione creativa della vita, sia
soprattutto con il dono dello Spirito Santo che Cristo ci ha
donato come frutto del suo mistero pasquale .
Perciò la gente deve superare
le proprie paure e gli atteggiamenti difensivi per poter
ristabilire relazioni di conoscenza e di fiducia, non solo a
livello interpersonale, ma sopratutto a livello di paesi,
parrocchie, gruppi apostolici, ex-diocesi, ecc., e
percepire, a partire dell’esperienza, di essere ed
appartenere ad un’unica e allargata famiglia di Dio.
Per il Mese di Ottobre
Valore:
Incontrarsi
Obiettivo:
I
battezzati e le persone di buona volontà percepiscono il
valore dell’incontro come un fatto importante per la vita.
Slogan:
Diamoci la mano!
AVVISI
Lunedì 16
ottobre 2006
Martedì 17
ottobre 2006
Mercoledì
18 ottobre 2006
Giovedì
19 ottobre 2006
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- Celebrazione delle Lodi
ore 8.30. Esposizione SS. Sacramento e tempo per
l’adorazione silenziosa fino alle ore 12.00. Tempo
adorazione 17.00 – 19.00. Celebrazione Eucaristica ore
19.00.
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- Dalle ore 17.00 alle
ore 19.00 tempo per le confessioni, sarà presente in
chiesa un P. Cappuccino.
Venerdì
20 ottobre 2006 - Pellegrinaggio Parrocchiale ad Assisi.
Sabato 21
ottobre 2006 - Pellegrinaggio Parrocchiale ad Assisi.
Domenica
22 ottobre 2006 - Pellegrinaggio Parrocchiale ad Assisi.
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