Le strade del nostro paese avranno suscitato
qualche volta la nostra curiosità sull'origine del nome, chi sarà mai stato
Giuseppe Vitale o Giuseppe Lamberti da meritarsi l'intitolazione di una via a
Santa Lucia. E' stato un po difficile risalire all'origine del nome ma ci siamo
riusciti. Qui di seguito, rigorosamente in ordine alfabetico e non di
importanza, vengono riportati i "titolari" delle strade, chi erano, cosa hanno
fatto e la motivazione:
ADINOLFI ANTONIO, soldato
Nacque a Cava il 15‑6‑1899. Partecipò da soldato
del 42° Fanteria alla IV guerra di redenzione. Fu generoso e solerte, buono e
coraggioso. Cadde sul Monte Grappa il 18 settembre 1918. Fu decorato di medaglia
di bronzo al valore militare. L'Amministrazione Comunale gli dedicò una strada
alla frazione Lucia per ricordarne ai posteri il valore.
BALDI FELICE, patriota.
Figlio del dott. Matteo e di Teresa Di Mauro.
Compagno di studi di Raffaele Conforti ed a lui legato da saldi vincoli di
amicizia. Cospiratore con pochi amici ‑ quali Giuseppe Trara, Lorenzo Vitale
barone di Rutino, Luigi Salsano, il marchese Atenolfi di Castelnuovo, Camillo
Gaudiosi, il marchese Genoino di Ortodonico, l'abate della Badia Michele
Morcaldi e monsignor Fertitta ‑ ebbe molto a soffrire dalla persecuzione del
sospettoso governo borbonico.
BALDI MATTEO, medico.
Nacque in Santa Lucia nella prima metà del
Settecento, dal magnifico don Francesco e da Agnese Lambiase, e fu avviato agli
studi dallo zio canonico Matteo, che egli rinnovava nel nome. Si addottorò in
medicina nella Scuola Medica di Salerno, di cui, pub dirsi, fu l'unico valoroso
campione. La sua fama di medico, superò i confini della provincia. In Cava, come
risulta dalle deliberazioni dell'epoca, fu adibito in parecchi uffici
importanti. Morì vecchio, per febbre malarica contratta all'Improsta.
BALDI MICHELE, soldato.
Nacque nella frazione S. Lucia da onesti e
laboriosi genitori.
E quando la Patria in armi lo chiamò, egli lasciò
il suo lavoro e la tranquillità della sua famiglia, e militò nel 215° Fanteria.
Nell'epica lotta, seppe essere generoso e valoroso, sprezzante del pericolo, la
mente e il cuore protesi alla realizzazione dei migliori destini della Patria.
Cadde a Montello il 27 ottobre 1918.
L'Amministrazione Comunale gli dedicò una strada
alla frazione S. Lucia per tramandarne ai posteri il nome e le gesta.
BALDI PIETRO, medico.
Medico e scrittore, nacque il 7 agosto 1891 nella
frazione S. Lucia,da Antonio e Lucia Risi. Dopo un'adolescenza austera e
solitaria, divenne un autodidatta e conseguì la laurea in medicina e chirurgia
nell'Università di Napoli. Prestò servizio nella guerra 1915‑18 quale
sottotenente medico in Val Sugana e Val Lagarina, e più tardi sulle colline del
Carso. È stato assistente del prof. Vittorio De Bonis nell'antitubercolosario
del Vasto a Napoli. Ha pubblicato importanti monografie, tra cui: Nuovo
contributo all'etiologia, patogenesi, profilassi e terapia della tubercolosi;
sul meccanismo di formazione delle secrezioni; Il morbo di Rajnaud guardato dal
lato terapeutico; Sui fenomeni di vaso costrizione e vaso dilatazione e loro
importanza in patologia; Sul processo disintegrativo dell'infiammazione;
Complesso neuromuscolare o innervazione centripeta e centrifuga; Derivazione
intraorganica, intracellulare dei microbi. Fu ufficiale sanitario del Comune di
Calvizzano.
BALDI PIETRO, avvocato.
Nacque a S. Lucia da famiglia facoltosa il
6‑12‑1898. Laureatosi in Giurisprudenza, esercitò la sua attività con grande
impegno e sollecitudine, meritando la stima e l'ammirazione di quanti ebbero
l'opportunità di avvicinarlo e di usufruire della sua attività. Fu fatto Primo
Referendario della Corte dei Conti. Più tardi per promozione passò alla III
Sezione delle Pensioni di Guerra; poi ebbe la promozione a Consigliere.
Morì il 7‑7‑1968 lasciando ai suoi familiari ed
amici il retaggio di una dirittura morale ineccepibile.
BALDI VINCENZO, capitano.
Fratello di Matteo, che godette, come primogenito,
del diritto di maggiorascato ed assorbì quindi le cospique rendite della
famiglia. Costretto, perciò, a seguire la carriera delle armi, fu capitano
dell'esercito borbonico. Nel 1799 guidò i corpi armati di S. Lucia, Passiano e
Cetara contro i francesi invasori . Sopraffatto, fu chiuso nei sotterranei di
Castel delfOvo e le sue case di S. Lucia furono bruciate dai vincitori.
Ritornati i Borboni, fu restituito a libertà. Nel 1802 fu Sindaco di Cava ed
ammesso al bacio della regia mano. Come già nel 1799 al gen. Championnet, egli
torna ad opporsi nel 1806 al Massena ed è nuovamente privato della libertà, e,
per fargliela riacquistare, i fratelli, Matteo, Luigi ed Antonio soffrirono un
significante dispendio.
D'AMICO ALFONSO, soldato.
Nativo di S. Lucia, crebbe nella serenità del
focolare domestico nel culto delle virtù avite. Nel, conflitto mondiale del
1915‑18 fece parte del 139° Fanteria. Combatté generosamente per il nobile
ideale della Patria. Morì il 4 novembre 1915. L'Amministrazione Comunale volle
dedicargli una strada nella natia S. Lucia perché il suo nome non fosse obliato.
DI DOMENICO PASQUALE, capitano.
Nacque nella frazione S. Lucia. Compì i suoi studi
nelle scuole cavesi, nobilitando il cuore e la mente nelle discipline letterarie
e tecniche. Seppe meritare i più alti encomi per la sua assiduità ed
abnegazione. Scoppiata la Guerra del 1915‑18, egli rispose generosamente
all'invito della Patria ed entrò a far parte del 40° Fanteria. Generoso e
valoroso partecipò alle epiche battaglie del nostro Risorgimento e seppe dare
esempio luminoso ai suoi soldati di eroismo e di attaccamento al dovere. Ferito
sul campo di battaglia, fu trasportato in un ospedaletto da campo dove morì il 7
luglio 1917. A ricordo del suo nobile sacrificio, l'Amministrazione Comunale
volle dedicargli una strada nella natia S. Lucia.
LAMBERTI ANTONIO soldato.
Figlio di operosi lavoratori, educato ai più nobili
ideali di religione e di patriottismo, partecipo con entusiasmo alla guerra del
1915‑1:8; appartenne al 229° Fanteria; combatté con generoso spirito di soldato.
e morì il 15 dicembre 1916 a S. Gabriele. L'Amministrazione Comunale volle
dedicargli una strada nella frazione S. Lucia dove il Lamberti sortì i natali.
LAMBERTI GIOVANNI, industriale.
Era nato nella frazione S. Lucia di Cava, nel 1908.
Onesto, laborioso, cordiale, era simpatico a tutti: la sua correttezza lo rese
popolare. II popolo, che giudica con serietà, lo volle suo rappresentante al
Comune di Cava, e gli rinnovò per ben cinque volte il suo entusiastico suffragio
elettorale. Era ovunque presente nella gioia e nel dolore. Padre buono ed
amorevole seppe infondere nei suoi figli tutta una gamma di virtù. Un male
terribile ed inesorabile, nello spazio di pochi giorni lo ha folgorato, e lo ha
involato all'amore dei suoi cari. Aveva 62, anni. La partecipazione compatta e
composta del popolo di S. Lucia al suo funerale testimoniò a tutti quanta
simpatia egli godesse fra i suoi compaesani.
LAMBERTI GIUSEPPE, soldato.
Nacque 'nella industriosa frazione S. Lucia da
onesti e laboriosi genitori. Quando la Patria scese in armi per difendere i suoi
confini e 'il suo patrimonio religioso, culturale, civile, il Lamberti fece
parte del 19° Fanteria. Combattette con valore e generosità. Morì sul , S.
Michele il 7 agosto 1916. L'Amministrazione gli intitolò una strada nella
frazione natia per ricordarne ai compaesani il sacrificio.
LAMBERTI PASQUALE, soldato.
Sortì i natali nella popolosa S. Lucia, dove fu
educato ai nobili ideali religiosi e patriottici Quando la Guerra del 1915‑18
chiamò gli Italiani a difendere le frontiere patrie, il Lamberti entrò a far
parte del 64° Fanteria. Si distinse per valore e per attaccamento al dovere.
Morì sul Carso il 4 luglio 1915. A ricordarne il nome e il sacrificio,
l’Amministrazione Comunale gli intitolò una strada nella frazione S. Lucia.
RISPOLI FLAMINIO, caporal maggiore.
Nativo del villaggio S. Lucia, seppe educarsi alle
idealità più belle di civismo e di religiosità. Alla Patria in armi seppe
offrire il suo entusiasmo giovanile e le sue energie feconde di altruismo. Fece
parte del 63° Fanteria col grado di caporal maggiore. In un aspro combattimento
a Minos cadde valorosamente il 15 febbraio 1917. Nel villaggio S. Lucia una
strada è a lui intitolata.
SENATORE LUCIANO, soldato.
La frazione S. Lucia è stata prodiga di soldati
alla Patria nella. guerra del 1915‑18. Senatore, come tanti altri suoi
compaesani, partì con entusiasmo alla volta della prima linea, partecipò con
generosità alla battaglia condotta dal 121° Fanteria. Morì sul Carso il 16
agosto 1916. Una strada a S. Lucia ricorda ai viventi il sacrificio del
Senatore.
SIANI CARMINE, soldato.
Altra figura degna di ricordo. Il Siani nacque a S.
Lucia da modesti ma onesti genitori. Con i suoi compaesani partecipò alla grande
Guerre del 1915‑18 per l'unità e l'indipendenza della Patria. Nel 240° Fanteria
diede prova di valore e generosità. Morì sul Monte Cortan il 28 agosto 1918.
L'Amministrazione Comunale gli dedicò una strada a S.Lucia.
VITALE GIUSEPPE, soldato.
Nativo di S. Lucia, rispose generosamente
all'appello della Patria in armi. Fece parte del 28° Artiglieria. Combatté con
valore. Morì a Gabrie il 22 giugno 1916. Nel paese natio gli è dedicato una
strada.
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